FAUVES COLLECTION, YVES SAINT LAURENT
27 luglio 1988 Yves Saint Laurent, in una caldissima Parigi, presenta la sua collezione Haute Couture per il prossimo autunno inverno. In prima fila le sue più affezionate clienti e amiche assistono rapite. Paloma Picasso, Chaterine Deneuve, Liza Minnelli non riescono a staccare gli occhi dalle magnifiche creazioni del Maestro.Da vero maestro qual è, Saint Laurent si confronta con i Grandi, s’ispira e si lascia trascinare in un’estasi di perfezione creativa dai grandi pittori che ama. Dopo le giacche ricamate che riproducevano gli Iris e i Girasoli di Van Gogh stavolta, s’ispira ai Fauves. Il movimento pittorico francese dei fauves, nato a Parigi nel 1905 e già disciolto nel 1907, e che ha come principali esponenti Henri Matisse, André Derain e Maurice de Vlaminck.Il termine “Fauves” fu utilizzato per la prima volta dal critico francese Louis Vauxcelles, per porre l’accento, in senso spregiativo, l’uso “selvaggio” del colore di questi pittori. I colori erano usati in funzione notevolmente antinaturalistica, alberi viola e figure umane rosse, scelti e accostati liberamente e arbitrariamente secondo una coerenza insita esclusivamente nell’armonia della composizione. Saint Laurent in questa collezione va oltre nella sperimentazione espressiva, superando il tema del decoro e del semplice revival per approdare al metodo, all’adesione al manifesto artistico.Gli abiti e i tailleur dall’inconfondibile silhouette squadrata, sono totalmente Fauves negli accostamenti di colore, dissonanti eppure armonici. Fuori da ogni logica e consuetudine sono vibranti, vivi. Il giallo coi viola, il turchese accostato all’arancio, al giallo, al rosso in un vortice di abbinamenti mai azzardati prima. Ives Saint Laurent anticipa la grande stagione del colore che esploderà negli anni a venire e che vedrà Mugler e Versace tra i suoi protagonisti.
I ricami della Maison Lesage esprimono questo virtuosismo cromatico all’ennesima potenza. Il colore si fa tridimensionale e disegna pampini e grappoli d’uva psichedelici.
In questo azzardato caleidoscopio di colori e creatività tutto è però elegante, raffinato. Selvaggio e dirompente ma di un’eccellenza che è solo dei capolavori.