RUDI GERNREICH, AMERICAN GENIUS

Posted on Luglio 22, 2015

Rudi Gernreich è indubbiamente uno dei designer americani più controversi e originali, tanto quanto è semisconosciuto ai più.

Rudi Gernrich nasce a Vienna, da una famiglia di origini ebraiche; suo padre era un produttore di calze ma si toglie la vita quando lui ha appena otto anni lasciandolo alle cure della sola madre. Quando l’Austria è occupata dalle truppe naziste, emigrano negli Stati Uniti, approdando da rifugiati ebrei a Los Angeles, nell’assolata ed energetica Californa. Rudi frequenta il Los Angeles College, dove studia arte e compie il suo apprendistato presso un produttore di abbigliamento locale. Si specializza all’Art School di Los Angeles tra il 1941 e il 1942. Il suo primo lavoro è come commesso in un negozio di tessuti ma lo lascia per entrare nella compagnia di ballo Lester Horton, dapprima come ballerino e poi come costumista; lasciata la compagna, preferisce spostare la sua attenzione verso la moda.

rudy11

Inizia a lavorare come designer presso alcune società fino ad approdare alla William Bass Inc. di Beverly Hills. Nel 1959 è assunto quale disegnatore di costumi da bagno da Westwood Knitting Mills a Los Angeles, un’esperienza questa che marcherà profondamente il suo stile di designer. Disegnare costumi gli permette di sviluppare un design totalmente incentrato sul corpo, grazie alla conoscenza approfondita che ne aveva, e che aveva maturato nel corso di uno dei lavoretti fatti quando era ancora studente: era incaricato di lavare i corpi prima delle autopsie presso l’obitorio del Cedars of Lebanon Hospital; in un’intervista a Marylou Lutero egli stesso dice: ”Sono cresciuto di notte, io sorrido quando le persone mi dicono i miei vestiti sono così aderenti e perfetti che devo aver studiato anatomia. Puoi scommetterci che ho studiato anatomia!”.

rudy5

Nel 1959 comincia a disegnare anche scarpe per la Genesco Corporation, e mantiene tale incarico fino a quando fonda il proprio studio RG Design a Los Angeles nel 1960. Nel 1964 cambia il nome della sua azienda in Rudi Gernreich Inc. . In questo periodo incontra la modella Peggy Moffit attraverso il fotografo William Claxton, suo marito; inizia così una delle collaborazioni più significative dell’intera storia della moda. Peggy è stata una delle poche modelle che hanno davvero rivoluzionato il posare davanti all’obbiettivo, una vera performer che ha determinato un nuovo senso delle forme e dello stile.

rudy7

Peggy diviene la musa ispiratrice indiscussa di Gernreich: una donna iper-espressiva, che comunica andando oltre a quelli che erano gli schemi della moda e dell’intero panorama socio-culturale dell’epoca. Perfetta per interpretare lo stile di Gernreich, designer d’avanguardia e apportatore d’innumerevoli innovazioni. Principalmente è conosciuto come l’inventore del monokini, o topless.

rudy6

Il monokini era in sostanza un costume intero che terminava sotto il tronco, sostenuto da due bretelle incrociate al seno e allacciate dietro il collo. Gernreich lo concepisce quando Susanne Kirtland gli chiede di collaborare a un redazionale per la rivista Look, ispirato alle future tendenze della moda. Quando le prime fotografie del monokini, indossato da Peggy Moffit, sono pubblicate da Woman’s Wear Daily il 4 giugno del 1962 lo scalpore è enorme, in America come in ambito internazionale. Il modello era la logica evoluzione delle idee di design avanguardia di Gernreich, e rappresenta la sua reazione alla cultura repressi va nei confronti del corpo e la sua esibizione. Gernreich è contro l’eccessiva sessualizzazione del corpo e non ritiene scandaloso mostrarlo. Anzi tende a una sorta di appiattimento asessuato delle differenze tra corpo maschile e femminile, che si sostanzia in un forte sostegno per l’abbigliamento unisex. I modelli, maschi e femmine, sono fotografati abbigliati con gli stessi capi e hanno corpo e testa completamente rasati, in un’operazione di totale omologazione estetica. La stessa omologazione che lo porta a lanciare il tanga, come costume da bagno unisex, con una dirompente e inedita campagna lui e lei, dove i fotografi riprendono in piscina una coppia di modelli che indossano lo stesso modello di costume.

rudy14

Nel suo design numerosi sono gli elementi d’avanguardia, è il primo a utilizzare plastica e vinile per creare abiti. Come costumista crea numerosi abiti per performance sperimentali, dove l’abito è elemento stesso della danza, e disegna le divise spaziali per la serie televisiva Spazio 1999.

rudy3

La sua invenzione più riuscita e influente è sicuramente la creazione del No-Bra, il primo reggiseno senza ferretto. Il reggiseno è realizzato in un tessuto elasticizzato, senza alcun sostegno, con una singola clip di metallo da allacciare sul davanti.

rudy2

Un balzo avanti incredibile rispetto i reggiseno imbottiti e strutturati dell’epoca precedente, nella forma ricordava piuttosto vagamente quelli degli anni venti, era molto naturale e significativamente orientato verso la riscoperta di una figura stilizzata, simile a quella delle adolescenti, con piccoli seni piatti. Questo reggiseno è un punto di partenza e di avvio per la tendenza verso forme più naturali e morbide, lontanissime da quelle aggressive della “maggiorata”, e di quella dei tessuti più leggeri e trasparenti per l’intimo. Rudy Gernreich è il primo a disegnare anche abiti trasparenti, impiegando tessuti sintetici e materiali plastici su linee semplici e pulite che lasciano poco spazio all’immaginazione eppure sono scevri di qualsiasi malizia.

rudy4

Straordinarie grafiche dai colori piatti e decisi decorano i suoi capi, lavorazioni in sovrapposizione con cuciture a contrasto sono per la prima volta elementi esibiti e utilizzati come decori, insieme a enormi chiusure lampo e a grosse fibbie metalliche. Questa dell’impiego dell’accessorio come decoro è una tendenza che prenderà piede e caratterizzerà l’abbigliamento del decennio successivo.

rudy9

Rudi Gernreich allarga la sua sfera d’interessi ben oltre la moda: dal 1970 al 1971 disegna arredi per Fortezza e Knoll International, nel 1975 lingerie per Lily of France.

rudy8

Nell’anno seguente collabora per i cosmetici con Redken e disegna la maglieria di Harmon Knitwear, oltre ad accessori per la cucina, per il bagno in ceramica e ancora costumi per la Bella Lewitzky Dance Company. Una collaborazione quest’ultima che si protrae nel tempo disegnando anche alcune scenografie.

rudy10

Rudi Gernreich, malgrado pensasse che il riconoscimento pubblico della sua omosessualità avrebbe potuto nuocere al suo business della moda, fu un grosso sostenitore dei primi movimenti per i diritti degli omosessuali negli Stati Uniti. Finanziò l’Organizzazione, ma preferendo restare anonimo, era conosciuto solo come “R”. Gernreich muore all’età di sessantadue anni in California, per cancro ai polmoni, lasciando alle generazioni successive di designer un patrimonio incredibile d’idee e innovazioni, e una visione della moda di totale sperimentazione e avanguardia.

rudy13

Leave a Reply