CARDIN, IDEATORE DI FORME NUOVE

Posted on Luglio 17, 2015

Cardin è conosciuto per la sua moda d’avanguardia ispirata all’era spaziale. Le sue forme erano preferibilmente geometriche e creavano un guardaroba nuovo, lontano dai canoni classici. Spiccò nella creazione di una moda unisex, al limite dello sperimentale che innovò, a volte in modo non confortevole, il guardaroba maschile.

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Pierre Cardin, pseudonimo di Pietro Cardin nasce in Italia, a Sant’Andrea di Barbarana in provincia di Treviso; la sua famiglia, una volta di ricchi agricoltori, era caduta in disgrazia dopo la prima guerra mondiale ed era emigrata in Francia. Cardin inizia precocemente la sua carriera, a solo quattordici anni è apprendista presso alcune sartorie in Provenza. Nel 1945 approda a Parigi, dove è assunto prima da Paquin e poi da Elsa Schiaparelli. Nel 1947 è primo sarto presso Christian Dior, proprio negli anni in cui lancia il New Look. Nel 1950, apre una propria casa di moda e comincia a realizzare capi d’Alta Moda nel 1953.

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La sua carriera compie il primo balzo in avanti quando realizza una trentina di costumi per il ballo del secolo: il party dato a Venezia dal multimiliardario Carlos de Beistegui. Il suo design è sempre stato sperimentale e di ricerca, già nel 1954 si fa notare per il primo “Bubble dress”, una forma che diverrà un vero e proprio feticcio per il couturièr.

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Cardin è un apripista in tutti i sensi, nel 1959 è il primo a inaugurare un negozio d’Alta Moda in Giappone e a realizzare linee per i grandi magazzini Printemps, questa circostanza gli costerà l’espulsione dalla Chambre Syndacale, che in seguito lo reintegrerà. Cardin però non è personaggio da adattarsi alle rigide regole della Chambre e si dimette definitivamente nel 1966, preferendo presentare le collezioni presso lo Space Cardin; un luogo prestato anche per eventi culturali e la promozione di artisti e celebrità: memorabile la presentazione, la prima in Europa, della cerimonia di vestizione del Kimono tradizionale giapponese.

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Cardin è il primo stilista a inaugurare una serie di licenze che lo vedranno cimentarsi in ambiti del design prima di allora mai toccati da altri couturier. Oggetti, mobili, accessori, tutti sotto l’egida della sua creatività e del suo logo, che provocatoriamente esibisce, ancora una volta il primo su tutti, in una collezione di abiti.

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Pierre Cardin è personaggio eclettico e grande uomo d’affari, allarga i suoi interessi in molteplici ambiti creando un vero e proprio impero: nel 1981 acquista il glorioso ristorante Maxim’s e in poco tempo apre altre filiali a New York, Londra e Pechino. Diviene titolare anche della catena di Hotel Maxim’s. Sotto quest’etichetta brevetta numerosi prodotti alimentari.

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Nella sua produzione creativa Cardin è affascinato dai volumi puri, dal cerchio e dalla sfera. Le forme sono tagliate nei differenti tessuti sperimentandone le differenti rese nella ridefinizione di capospalla, mantelle e abiti.

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I tessuti prediletti dei primi anni sono rigidi e corposi, spesso lavorati a double, una tecnica esclusiva della Haute Couture che rende  possibile realizzare capi rifiniti e senza alcuna fodera. le impunture e le imbottiture creano effetti di rilievo donando un’aspetto “funzionale” e quasi aereodinamico ai capi

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Nel 1980 acquista il Palais Bulles, progettato dall’architetto Lovang Antii, un edificio che rispecchia le ossessioni dello stilista. Qui tutto è disegnato e riempito da forme sferiche, dal soffitto alle pareti, alle finestre mancano totalmente angoli e linee rette. Gli interni sono arredati dai mobili che Cardin progetta con forme avvolgenti e sinuose, ispirate alla sua moda futurista.

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Nei sui abiti, come nel Palais Bullet, si aprono oblò, tagli circolari e asimmetrie giocose. Una totale sintonia tra l’architettura, il design e la sua moda, che denotano quanto Cardin fosse un progettista totalmente al passo coi suoi tempi.

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In collaborazione con un’azienda cinese produce anche apparecchi elettrici col marchio Pierre Cardin Electronics International. Cardin in questa sua prolifica attività non è mai distratto dai suoi principi di progetto; si distingue per essere uno stilista rigoroso e fedele al proprio paradigma di uno stile d’avanguardia e di ricerca, agli esordi come nelle sue ultime creazioni.

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Una ricerca che vede la costante applicazione dei tagli circolari a tessuti sperimentali nell’ideazione di abiti originali e lontanissimi dai canoni classici dell’Alta Moda.

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Innova il guardaroba maschile con l’innesto di elementi futuribili e crea uno stile unisex caratteristico dell’abbigliamento dell’uomo negli anni Sessanta e Settanta.

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Negli anni Settanta evolve le strutture rigide della Space Age e disegna abiti morbidi e cascanti, sinuosi; il tessuto è più morbido ed entra in rapporto col corpo creando drappeggi avvolgenti e forme nuove, moderne e romantiche.

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Nella sua attività stilistica Cardin è affiancato dal 1971 da Andrè Oliver, costui nel 1987 assumerà la direzione artistica della Couture e la manterrà sino alla sua scomparsa nel 1993.

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Nel 1994 Cardin decide di presentare le proprie collezioni di Alta Moda fuori da qualsiasi calendario e solo a un ristretto gruppo di clienti e giornalisti selezionati. Numerosi sono i riconoscimenti alla sua carriera e alle sue attività filantropiche, tra cui la Legion d’Onore e la nomina ad Ambasciatore di Buona Volontà della FAO.

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