COLOURS OF POMPEI
I recenti restauri degli affreschi della Villa dei Misteri ci hanno restituito una visione straordinaria di quello che era davvero il senso estetico dell’Antica Roma. Gli affreschi, rappresentano i Misteri Dionisiaci, in cui si celebrava simbolicamente il rinascere della vita all’Equinozio di Primavera dopo il torpore Invernale. Misteri cui è iniziata una giovane donna in procinto di sposarsi, sotto gli occhi di una Matrona assisa.
I singoli momenti della cerimonia sono resi come in una danza e gli abiti con i loro colori contribuiscono a darne il ritmo: gli azzurri e i violetti pastello sono sovrapposti in contrasto con il rosso e viola cupi, col giallo zafferano. Una tavolozza ricchissima e vibrante resa con straordinaria profondità dall’anonimo artista. I tessuti s’intuiscono leggeri e svolazzanti, sottolineano le forme e si sovrappongono in trasparenza con effetti sensualissimi.
Questa visione non collima con l’idea che invece si ha dell’eleganza classica, ritenuta dai più armoniosa e predominata dal bianco. Fu lo stesso Johann Joachim Winkelmann, uno dei massimi teorici ed esponenti del Neoclassicismo, nella sua Storia delle arti del disegno presso gli antichi, a far nascere tale equivoco. Winkelmann, che ricostruiva la storia dell’arte antica in base alle scoperte archeologiche, aveva come oggetto di venerazione e base di partenza della sua ricerca la statuaria greca, ed era a tal punto suggestionato dal candore del loro marmo, da farlo assurgere a cifra stilistica di un intero periodo. In realtà, quelle statue che a noi sono giunte bianche, erano ricoperte di colori vivaci, per lo più naturali, quindi instabili e solubili e andati perduti nel corso del tempo. I pur numerosi affreschi ritrovati, da lui considerati degni di minore importanza, erano comunque fortemente deteriorati e sbiaditi. Oggi una visita a questa straordinaria villa, posta appena fuori le mura dell’antica città di Pompei, ritornata al suo splendore originario ci restituisce come in un’istantanea l’immagine di quella che doveva essere la coloratissima vita degli Antichi Romani.